Papa Gelasio II

Gelasio II, al secolo Giovanni Caetani, detto Coniulo nacque a Gaeta nel 1060 circa (morì presso l'Abbazia di Cluny il 29 gennaio 1119). 

E' stato il 161º papa della Chiesa cattolica dal 1118 alla sua morte. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica.


Nacque a Gaeta, tra il 1060 e il 1064, dal ramo locale dell'illustre famiglia Caetani, originaria proprio della città tirrenica. Antenato dei conti di Castelmola e del duca di Fondi Crescenzio. Dalla stessa famiglia discenderà papa Bonifacio VIII. Giovanni divenne monaco benedettino di Montecassino, dove fu cancelliere e bibliotecario. Venne chiamato a Roma e fatto cancelliere e cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin da papa Gregorio VII nel 1082 (o nel 1088 da papa Urbano II, dopo essere stato fatto cancelliere da Gregorio VII sei anni prima).

Si era in piena lotta per le investiture tra papato e impero.

Ebbe un'influenza determinante nella riadozione del cursus leoninus nella stesura dei documenti pontifici (cioè della scrittura in minuscolo).

Mentre papa Pasquale II in Castel Sant'Angelo moriva il 21 gennaio 1118, Roma era sconvolta da tumulti e scontri tra le fazioni filo-imperiali capeggiate dalla famiglia Frangipane e quelle filo-papaline. Si decise di riunire il collegio cardinalizio in un luogo nascosto e difficile da attaccare.

Il pontificato
Lo scontro con la fazione filo-imperiale
Giovanni fu il primo papa a essere eletto cum clave ("sotto chiave"), ossia in un luogo chiuso al pubblico, nel monastero romano di San Sebastiano sul Palatino il 24 gennaio 1118. L'elezione avvenne all'unanimità.

La famiglia Frangipane osteggiò apertamente l'elezione. Era favorevole alle tesi dell'Impero, che intendeva porre sotto il proprio controllo le gerarchie ecclesiastiche presenti nei propri territori. Sul trono siedeva Enrico V di Franconia. Poco dopo l'elezione i filo-imperiali guidati da Cencio Frangipane riuscirono a entrare nel monastero nonostante fosse fortificato. Presero Gelasio e lo trascinarono fuori con la forza. Lo percossero a sangue e lo fecero prigioniero, mentre il resto della soldataglia continuava a infierire contro i cardinali ivi presenti. Dopo aver fatto arrestare il Papa, Cencio Frangipane lo fece rinchiudere in catene dentro una sua torre, da dove il Pontefice venne subito liberato grazie ad una sollevazione popolare dei Romani. Papa Gelasio, uomo mite, perdonò il suo carceriere e a Roma si festeggiò l'avvenimento.

Lo scontro con l'imperatore
L'imperatore Enrico V, chiamato in Roma dai Frangipane, partì immediatamente e vi giunse nella notte del 2 marzo 1118. Non riuscendo a ottenere dal Pontefice né la conferma dei privilegi concessigli dal predecessore Pasquale II nel 1111 (Iuramentum Sutrinum), né l'incoronazione in San Pietro, cacciò Gelasio II, e, dichiarando nulla la sua elezione, insediò al suo posto Burdino, arcivescovo di Braga, come antipapa col nome di Gregorio VIII. Dopo Clemente III, Teodorico, Alberto e Silvestro IV, era il quinto antipapa in trent'anni.

Gelasio II riuscì a sfuggire alle truppe tedesche trovando nell'immediatezza rifugio nel Castello di Ardea (38 km a sud dell'Urbe). Poi si diresse prima a Terracina e poi a Gaeta, che accolse trionfalmente il suo concittadino. Qui Gelasio, presiedendo un sinodo di vescovi, scomunicò Enrico V e l'antipapa, e, sotto protezione dei Normanni, fu in grado di ritornare a Roma.

In giugno ripresero le intemperanze del partito imperialista: l'episodio più grave fu quello commesso dalla fazione dei Frangipane, i quali assalirono il Papa mentre celebrava la Messa nella Basilica di Santa Prassede con lancio di sassi seguita da una grande mischia. Ciò spinse Gelasio II ad andare ancora una volta in esilio, questa volta a Benevento.

L'esilio in Francia
La persecuzione di Enrico V nei confronti di Gelasio II non aveva sosta, per cui il 2 settembre 1118 il pontefice decise di partire via mare per la Francia, dove sapeva di poter ricevere protezione. Fu inseguito però dall'imperatore che tentò di assalire le galee papali, e fu aiutato a fuggire dal cardinale Ugone da Alatri che, caricandoselo sulle spalle in quanto il Pontefice era ormai anziano e malandato, lo accompagnò a riva e lo fece rifugiare nel Castello di San Paolo e Sant'Andrea.
Successivamente il Papa raggiunse per mare le città di Pisa e Genova, dove consacrò di persona rispettivamente la cattedrale di Pisa (iniziata nel 1064) e la cattedrale di Genova.

Arrivò a Marsiglia in ottobre. Venne ricevuto con grande entusiasmo ad Avignone, Montpellier, Valence e Vienne. In quest'ultima cittadina francese tenne un sinodo nel gennaio 1119. Gelasio II stava progettando di tenere un nuovo Concilio ecumenico in marzo per appianare la controversia sulle investiture, quando si ammalò gravemente mentre era ospite nel monastero dell'Abbazia di Cluny. Il 29 gennaio 1119 morì per una pleurite, dopo solo un anno e cinque giorni di regno. Venne sepolto nella stessa Abbazia.

Prima di morire consigliò ai cardinali, vescovi e monaci presenti di eleggere come suo successore il vescovo Cunone di Palestrina, ma quest'ultimo, non sentendosi all'altezza del compito, rifiutò. Così venne eletto come suo successore l'arcivescovo francese Guido di Borgogna, che il 9 febbraio 1119 fu consacrato Papa con il nome di Callisto II.

Opere

Prima di diventare papa, Giovanni avrebbe scritto una vita di Sant'Erasmo di Formia. Ma l'attribuzione non è storicamente provata.

Canonizzazione
Papa Gelasio II è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e la sua Memoria liturgica cade il 29 gennaio.

 

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Fonte Wikipedia